I primi oli lubrificanti per macchine alimentari non erano altro che oli minerali bianchi senza additivazione e perciò con prestazioni scadenti e consumi elevati.
Il primo passaggio significativo è stata l’introduzione degli oli sintetici PAO (polialfaolefine) che ne hanno ampliato il campo di temperature di utilizzo soprattutto alle basse temperature.
Sono stati poi introdotti additivi come quelli polimerici Food Grade per migliorare l’adesione ad esempio per impedire agli oli per catene degli elevatori di colare.
Recentemente l’introduzione degli oli di base PAG (polialchilglicole) ha permesso di raggiungere prestazioni fino a ieri impensabili per un lubrificante alimentare come il superamento del test FZG > 12 per gli ingranaggi. Il film di olio PAG è molto compatto e resistente ai carichi e, alle giuste condizioni, prolunga gli intervalli di cambio olio del 100% rispetto ad un olio industriale tradizionale.
I nostri oli sintetici POE (esteri di polioli) per catene di forni molitori lavorano fino a 300°C in continuo. Abbiamo clienti che alcuni mesi utilizzano un olio sperimentale a base di grafite bianca (nitruro di boro) che, una volta evaporato il veicolante (sintetico), può lavorare fino a 500°C ed oltre.
Anche per oli gli vale quanto detto per i grassi; con il potenziamento di cere vegetali e/o lecitine, miscele diverse di oli vegetali sono oggi in grado di sostituire oli industriali per catene, oli idraulici, oli per ingranaggi di origine minerale.